Percorrere luoghi attraverso i sapori: è questo lo scopo delle Confezioni della Selezione Oli d’Italia – Sabino Basso. Nel nostro settimo appuntamento torniamo in viaggio e soprattutto ripartiamo dalla Campania e dalle sue bellezze, con la confezione Campania Felix.
Le Confezioni della Selezione Oli d’Italia nascono dal desiderio di condurvi in un viaggio alla scoperta della nostra terra e dei suoi prodotti, attraverso le sue opere più prelibate e i suoi sapori migliori.
Nella prima tappa di questo viaggio abbiamo percorso la nostra terra, il luogo in cui la nostra Storia ha avuto inizio: l’Irpinia. Nella seconda e nella terza tappa abbiamo ampliato questo orizzonte, percorrendo parte della regione in cui viviamo e ripercorrendo la storia del meridione: la Campania e la Magna Grecia. La quinta era invece dedicata alla confezione che idealmente unisce le precedenti, la Tavola Mediterranea. Nella sesta e nella settima abbiamo commemorato l’anniversario della nascita d’Italia e della liberazione dal nazifascismo, parlando delle confezioni 100% Italia e Olio e Pomodoro.
Per il nostro settimo tour abbiamo scelto di ricominciare ad attraversare i saperi e i sapori del nostro paese e, soprattutto, tornare nella nostra terra: la Campania. Per questo abbiamo scelto di raccontarvi la confezione Campania Felix della Selezione Oli d’Italia – Sabino Basso.
La confezione Campania Felix
La confezione Campania Felix si compone di: una bottiglia di Monocultivar Ravece della Selezione Oli d’Italia – Sabino Basso, olio extravergine d’oliva in bottiglia in vetro da 500 ml prodotto con le migliori olive della varietà Ravece, provenienti quasi esclusivamente dalla provincia di Avellino; una bottiglia di DOP Penisola Sorrentina, olio extravergine d’oliva in bottiglia di vetro da 500 ml prodotto con selezione della cultivar Minucciola, tipica della Penisola Sorrentina; una bottiglia di DOP Cilento della Selezione Oli d’Italia – Sabino Basso, olio extravergine d’oliva in bottiglia di vetro da 500 ml prodotto con le migliori olive varietà Frantoio, Leccino e Ogliarola tipiche del Cilento; una bottiglia di Falanghina di Villa Raiano, vino prodotto con uve Falanghina da vigneti presso Torrecuso, provincia di Benevento, in bottiglia da 750 ml; una bottiglia di Aglianico di Villa Raiano, prodotto con uve di tipologia Aglianico provenienti dai vigneti di Castelfranci, Venticano, Bonito, provincia di Avellino in bottiglia da 750 ml.
Analizziamo nel dettaglio i prodotti che compongono la confezione.
Monocultivar Ravece
La nostra passeggiata attraverso la confezione Campania Felix della Selezione Oli d’Italia – Sabino Basso non poteva che cominciare dalla nostra casa, l’Irpinia.
Abbiamo già dedicato numerosi tour alla terra nel lupo, a partire dal seminale tour dedicato alla confezione Irpinia della Selezione Oli d’Italia – Sabino Basso. Successivamente siamo tornati in Irpinia grazie al tour della confezione Campania, che potete leggere qui.
Il Monocultivar Ravece della Selezione Oli d’Italia – Sabino Basso è un olio unico. Caratterizzato dal colore verde intenso e da un fruttato intenso ed elegante, le cui note sfumano in un peculiare aroma erbaceo con spiccate note di pomodoro verde.
Il gusto del Monocultivar Ravece della Selezione Oli d’Italia – Sabino Basso è in perfetto equilibrio tra l’amaro e il piccante. Questo sapore è conferito dall’elevato contenuto di polifenoli: si tratta di composti aromatici e antiossidanti, da cui dipendono alcune delle migliori qualità (e dei benefici) dell’olio. Per approfondire i benefici dell’olio, in particolare dell’extravergine e del tradizionale olio d’oliva, vi suggeriamo di consultare questo articolo su Olio Basso.
Il nostro pluripremiato Monocultivar Ravece porta sulle vostre tavole la Storia, la qualità e il sapore delle generose terre irpine. Esso è infatti prodotto con la monocoltivazione della varietà Ravece, specifica della nostra Irpinia.
La Monocultivar Ravece
La Ravece è un’antica cultivar di olivo, originatasi in Irpinia presumibilmente a ridosso del sedicesimo secolo. La sua presenza è infatti documentata, pur nella forma dialettale “ravej”, già nel volume Platea urbis et foranea confecta del cardinale e vescovo Diomede Carafa. Lo scritto, risalente al al 1517, è oggi preservato presso la biblioteca diocesana di Ariano Irpino.
Ancora oggi la Ravece è coltivata quasi esclusivamente nella provincia di Avellino. La pianta è abbastanza rustica e di vigoria media; la chioma, dalla tipica colorazione grigio verde, è fitta e compatta. Deve avvalersi di impollinatori, poiché è autosterile. Le drupe sono di taglia medio grande. Infine il frutto è apprezzato per le peculiari caratteristiche organolettiche.
La maturazione è tardiva e la produttività è abbondante e costante. Anche se la produzione non è quantitativamente elevata, attestandosi intorno al 15/16%, è particolarmente apprezzata la qualità dell’olio.
L’olio extravergine prodotto dalla Ravece è indicato dalla denominazione di origine protetta “Irpinia – Colline dell’Ufita”. Il Monocultivar Ravece della Selezione Oli d’Italia – Sabino Basso rientra in tale nomenclatura ed esalta ulteriormente la bontà della selezione, rendendola sola protagonista di questo olio.
DOP Penisola Sorrentina
Dopo l’Irpinia, l’altra tappa del nostro tour attraverso la confezione Campania Felix della Selezione Oli d’Italia – Sabino Basso è la Penisola Sorrentina.
La penisola si protende nel mar Tirreno ed è “divisa” tra l’area che si affaccia sul golfo di Napoli, definita sorrentina, e dal lato che guarda il golfo di Salerno, noto come amalfitano. L’intera area è riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità dal 1997.
La costiera è ricca di bellezze storiche e naturali uniche al mondo. Il territorio è contraddistinto dalla coesistenza della catena montuosa dei Monti Lattari, che degradano verso il mare terminando con Punta Campanella, e del mare, raggiungibile attraverso straordinarie falesie e fiordi naturali, come i famosissimi fiordi di Furore e di Crapolla.
Di fronte a Punta Campanella, a poche miglia marine, c’è l’isola di Capri. Un tempo attaccata alla penisola sorrentina, oggi ne rappresenta un ideale proseguimento.
La coabitazione di paesaggi così forti, come il mare e la montagna, ci dona un frutto unico: la Minucciola. Da essa ricaviamo il nostro DOP Penisola Sorrentina della Selezione Oli d’Italia – Sabino Basso.
Minucciola
La Minucciola è la principale cultivar della Penisola Sorrentina. Anzi, possiamo affermare che sia la principale cultivar della provincia di Napoli, poiché è nella penisola che si concentra il 75% dell’olivicoltura locale.
Nota e amata sia a Napoli che nel resto della Campania, la Minucciola è indicata con nomi dialettali, tipici della lingua napoletana. Può essere rinominata anche Cicinella, “aulìva da uoglio” o anche oliva di polpa.
La Minucciola è coltivata soprattutto sui suoli terrazzati che dai Monti Lattari degradano verso il mare. Perciò l’albero, di vigoria medio-elevata, ha portamento assurgente e presenta una chioma espansa e folta. Ma, soprattutto, l’albero di Minucciola è resistente alle malattie e soprattutto alle intemperie.
Si contraddistingue per un’elevata produttività e resa in olio. Il frutto della Minucciola è piccolo, di forma ellissoidale corta, con piccolo umbone. Il colore con la maturazione è molto eterogeneo: dal verde con lenticelle piccole e numerose, al rosso vinoso, fino al nero.
Gli oli della Penisola Sorrentina si contraddistinguono per il sapore decisamente dolce con note di amaro e piccante e piacevoli sfumature speziate, con retrogusto di mandorla verde.
Il DOP Penisola Sorrentina della Selezione Oli d’Italia – Sabino Basso è caratterizzato da un vivace color giallo paglierino. Il fruttato si presenta delicato, ma molto particolare: si distinguono sentori di rosmarino, mentuccia e limone – eredità delle coltivazioni e dei sapori della Penisola sorrentina. Il gusto è dolce e delicato, con un amaro e piccante di bassa intensità che creano una soave armonia con le spiccate note di erbe aromatiche.
DOP Cilento
Il Cilento è un’area montuosa della Campania situata nella provincia di Salerno. Caratterizzato da uno sviluppo urbano sostenuto e da margini costieri e fluviali, è una località abitata sin dalla seconda colonizzazione greca.
Il Cilento, di cui abbiamo già parlato nel precedente tour dedicato alla confezione Campania e alla confezione Magna Grecia della Selezione Oli d’Italia – Sabino Basso, è la terra del mito e dell’età classica.
Un ruolo di primo piano era ricoperto, sia nel mito che nella storia, dal fiume Sele. Il principale fiume del Cilento costituiva un vero e proprio confine tra i territori degli Ellenici, alla sua sinistra, e degli Etruschi picentini, alla sua destra. Un ruolo che è esaltato dallo splendido sito dell’Heraion alla foce del Sele e dei templi di Paestum e Velia.
Il DOP Cilento della Selezione Oli d’Italia – Sabino Basso è ricavato dalle olive Frantoio, Leccino e Ogliarola, nelle varietà caratteristiche del Cilento. La commistione di tre cultivar così eterogenee dona al DOP Cilento della Selezione Oli d’Italia – Sabino Basso un caratteristico colore verde scuro con riflessi dorati, caratterizzato da un gusto di ottima qualità.
Il sapore è fine, aromatico, sapido e fruttato, con sfumature di piccante e amaro. Alcuni vi ravvisano sentori di erba fresca, mela acerba, carciofo, maggiorana, rosmarino, lattuga, sedano e mandorla, pinolo.
Ogliarola
L’Ogliarola è una delle varietà di olive più diffuse nel Sud Italia. È originaria della Puglia e della Basilicata. L’oliva assume specifiche caratteristiche in base al suolo, al clima, all’età dell’uliveto, da cui derivano differenti sfumature distintive.
La pianta è vigorosa e una fitta chioma. Molti esemplari superano abbondantemente i 100 anni. Le olive, invece, sono di piccole dimensioni e sono utilizzate quasi esclusivamente per la produzione di olio extravergine di oliva.
Purtroppo questi ulivi sono vulnerabili a molte malattie. Tra queste vi è la temuta Xylella fastidiosa, il batterio killer che ha quasi portato all’estinzione della varietà gli ulivi salentini. Questa cultivar ha però un’ottima resa e presenta un olio di elevata qualità.
Frantoio
La Frantoio è una delle coltivazioni di olivo più uniformemente diffuse sul territorio nazionale, talvolta coltivato anche all’estero.
È contraddistinta da un albero di media taglia e vigoria, con chioma allargata e mediamente fitta. La sua fruttificazione è elevata e costante, con una maturazione scalare e tardiva. Il periodo ideale di raccolta è intorno a metà novembre, con una produttività elevata e costante.
Le olive che produce sono di dimensioni medio-piccole, con una buona resa in olio. L’olio che si ottiene da questa cultivar presenta un colore verde chiaro con deboli note giallognole.
Leccino
Le Leccino sono fra le olive nere più coltivate in Italia.
È probabile che abbiano avuto origine in Toscana, dove furono al centro di una riforma agraria promossa da Cosimo I de’ Medici durante il Rinascimento. Sul sito Olio Basso abbiamo dedicato un ampio excursus alla storia dell’olio.
L’olivo Leccino si presenta come un albero esteticamente molto gradevole e può raggiungere grandi dimensioni. Le Leccino godono di tempi relativamente brevi di maturazione, con produttività elevata e costante.
Le olive del Leccino si contraddistinguono per i colori scuri, variando dal verde al viola scuro. Hanno una forma piuttosto ellittica e irregolare. Gli utilizzi di queste olive sono molteplici, grazie anche alla semplicità di lavorazione.
Falanghina e Aglianico di Villa Raiano
Completano la confezione Campania Felix della Selezione Oli d’Italia – Sabino Basso due vini tipici della Campania: la Falanghina e l’Aglianico.
La Falanghina di Villa Raiano
La Falanghina di Villa Raiano è un vino bianco prodotto solo con uve Falanghina provenienti da vigne situate nella provincia di Benevento.
L’uva viene raccolta manualmente e trasportata in cantina in piccole cassette per evitare lo schiacciamento degli acini. Le uve vengono sottoposte ad una pressatura soffice a grappolo intero per ottenere il mosto fiore.
La vinificazione e l’affinamento sulle fecce fini per 4 mesi avviene interamente in tini di acciaio.
Il vitigno della Falanghina è molto antico. Nasce dalle pendici del Taburno e di alcune zone dei Campi Flegrei ma, negli ultimi decenni, si è affermata anche la produzione eseguita nel Sannio a partire da innesti presso Sant’Agata de’ Goti.
Dà origine a diverse DOC della Campania, tra cui Falanghina del Taburno, dei Campi Flegrei e del Galluccio.
L’Aglianico di Villa Raiano
L’Aglianico di Villa Raiano è un vino rosso prodotto solo con uve Aglianico, provenienti Castelfranci, Venticano e Bonito in provincia di Avellino.
I grappoli vengono raccolti manualmente e trasportati in cantina in piccole cassette per evitare lo schiacciamento degli acini. Il 50% del vino, dopo la fermentazione, affina in botti di legno per 6 mesi e il restante 50% affina in acciaio.
L’Aglianico è un noto vitigno a bacca rossa coltivato prevalentemente in Basilicata, Campania, Puglia e Molise. Spesso è definito il “Barolo del Sud”, per via di caratteristiche in comune con il vitigno piemontese.
L’Aglianico si suddivide in 3 biotipi diversi da cui hanno origine 3 grandi DOCG: l’Aglianico di Taurasi, da cui deriva il Taurasi DOCG; l’Aglianico del Vulture, in Basilicata, che ha ottenuto il marchio DOCG con il nome di Aglianico del Vulture Superiore; l’Aglianico del Taburno, dove dal 2011 abbiamo la DOCG come rosso fermo e si sta affermando anche la produzione di vino rosato come DOC.
In conclusione…
Dopo due tour dedicati all’Italia, abbiamo scelto di tornare nella nostra terra. La Campania guadagnò la denominazione “felix” in epoca romana grazie alla fecondità del terreno, al clima mite e alla bellezza dei suoi paesaggi.
Abbiamo scelto la confezione Campania Felix della Selezione Oli d’Italia – Sabino Basso per ricominciare i nostri tour e scoprire le bellezze della nostra casa.
Al prossimo tour del gusto, sulla scia dei sapori e dei saperi della nostra Italia. Fedele nel gusto, sempre.